La rotta balcanica vista da BarBalcani e dai suoi ospiti

Come è andato “Poveri noi. Racconti da Bihać e dalla rotta balcanica” a Piolalibri, con Marta Gionco di Apriamo i Porti, Lorenzo ‘ULULA’ Garofalo e Nicola Veronesi. Qui i video per riviverlo insieme

Questo non è una delle tante storie dai Balcani Occidentali. Questa è la nostra storia dai Balcani Occidentali. O quasi. Sabato scorso (26 novembre) la libreria e vineria italiana Piolalibri ha ospitato a Bruxelles il nuovo evento di BarBalcani, “Poveri noi. Racconti da Bihać e dalla rotta balcanica“.

È stato emozionante, intenso e appassionante. È stato bellissimo, grazie sia agli ospiti intervenuti a raccontarci una storia particolare, sia per tutti quelli che hanno riempito Piolalibri con un’energia trascinante.

 

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Questo articolo ha diversi obiettivi. È un ringraziamento enorme per tutti gli amici, le amiche e le persone incuriosite che sono state presenti in quel tardo pomeriggio di fine novembre. È una opportunità di rivedere e riascoltare l’evento per chi non ha avuto la possibilità di venire a Bruxelles o aveva (anche comprensibilmente) altro da fare. È un invito ad approfondire le storie raccontate. Quella delle persone che cercano di arrivare nell’Unione Europea lungo la rotta balcanica. Quella di U Pokretu a Bihać. Quella dei tanti volontari che stanno creando qualcosa di coraggioso per illuminare il futuro di ragazze e ragazzi bosniaci e migranti.

E, indirettamente, anche la storia dell’imprenditrice e vedova di guerra kosovara Fahrije Hoti, che abbiamo voluto sostenere direttamente raccogliendo donazioni attraverso la vendita del suo ajvar, la salsa di peperoni anche detta ‘il caviale popolare dei Balcani’.


Leggi anche: Quando l’ajvar è molto più di una salsa: la storia imprenditoriale di Fahrije Hoti e delle vedove di guerra in Kosovo


Copertina Evento Rotta Balcanica


L’evento in pillole

“Poveri noi. Racconti da Bihać e dalla rotta balcanica” ha preso le mosse da diversi spunti di questi due anni e mezzo di BarBalcani. Quello che li riassume tutti è la volontà di non perdere l’attenzione su ciò che succede lungo la rotta balcanica, l’insieme dei movimenti migratori più ampio alle frontiere esterne dell’Unione Europea.

E ancora, di non dimenticare mai che ogni volta che ci riferiamo ai fenomeni migratori stiamo parlando di persone. Di storie individuali. Di ragioni, le più complesse, che portano qualcuno a mettersi in viaggio e allontanarsi da casa. Ecco perché “racconti”, o almeno qualcuno. Partendo da una breve introduzione su cos’è la rotta balcanica e perché interessa ognuno di noi:

L’evento si è veramente aperto con una conversazione insieme a Marta Gionco di Apriamo i Porti Bruxelles, che ci ha fornito dettagli su come funzionano e cosa prevedono le politiche di esternalizzazione delle frontiere da parte dell’Ue. Marta ci ha poi raccontato nel dettaglio cosa sono i pushback (e perché sono illegali), ma anche che cos’è The Gameche tutte le persone migranti lungo la rotta balcanica tentano di portare a termine:

Abbiamo continuato facendoci spiegare dal cantautore Lorenzo ‘ULULA’ Garofalo e dal curatore dei video del progetto in Bosnia Nicola Veronesi l’esperienza vissuta a Bihać tra il 2020 e il 2022. Ci hanno raccontato della volta in cui sono entrati nella jungle di Bihać con John, ragazzo di 17 anni in fuga dal Corno d’Africa, mostrandoci il video della sua storia. Ci hanno provato a tratteggiare l’energia e la forza di Marine, ragazza francese che ha fondato insieme a suo marito Dado la realtà bosniaca U Pokretu, e la riqualificazione del centro culturale di Bihać attraverso le parole di Marine stessa:

E infine, Lorenzo e Nicola ci hanno lasciati con la loro impressione di come è vissuta la situazione della rotta balcanica tra i bosniaci di Bihać, lasciando Miograd, Daka per gli amici, testimoniare come si possa fare la differenza nella quotidianità.

Ci siamo salutati provando a definire con Marta cosa dovrebbero fare la politica europea e nazionale per essere veramente solidali con tutte queste persone. E con Lorenzo e Nicola cosa possiamo fare noi cittadini per cambiare una realtà che sembra fin troppo complessa:

A conclusione dell’evento ULULA si è esibito in un concerto live in acustico dalla potenza e intensità non comuni. Non lo troverai in questo articolo solo per una ragione. Perché non renderebbe. Non gli farebbe giustizia, per tutti gli sforzi di condividere – gratuitamente, come in questo caso – la sua musica e le sue esperienze di vita. È un po’ una provocazione. Ma davvero dovrebbe essere anche un incentivo per andare ad ascoltarlo, per cercare un suo prossimo concerto. Proprio ora che è uscito (ieri!) il suo nuovo singolo: Pazzo Cuoricino Pazzo.

È un’esperienza da vivere fisicamente e con tutti i sensi attivi. Fidati, non te ne pentirai!


Una lettura consigliata:

Articolo Pantheon Verona