Aprile ’93. Il grande inganno

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La riva sinistra della Drina, la sponda bosniaca del fiume che divide Serbia e Bosnia ed Erzegovina, è quasi completamente in mano serba. Resistono solo Žepa, Goražde e Srebrenica, ma sono ormai sull’orlo del collasso. Di fronte a quello che dopo un anno di guerra si sta preannunciando come un disastro, il presidente della Bosnia, Alija Izetbegović, è costretto a firmare il Piano Vance-Owen per la pace.

La mappa del futuro assetto del Paese in guerra sta però creando grossi problemi sul fronte serbo, con ripercussioni sullo stesso regime di Slobodan Milošević. Perché nelle nuove operazioni militari internazionali – ancora deboli – sui cieli della Bosnia sta prendendo sempre più spazio la NATO, nonostante le continue giravolte diplomatiche degli Stati Uniti di Bill Clinton e della Russia di Boris El’cin.

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