Marzo ’91. Primavera rosso sangue

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È appena iniziata la secessione della Repubblica Serba di Krajina e la situazione nella Slavonia occidentale, nel paese di Pakrac, è esplosiva. L’odio etnico sprigionato nelle regioni croate abitate da minoranze serbe si sta diffondendo in tutta la Jugoslavia. Ma se le piazze di Belgrado mostrano segni di insofferenza nei confronti del presidente serbo Slobodan Milošević, sottobanco i leader nazionalisti di Serbia e Croazia stanno lavorando per spartirsi le membra della Federazione morente. Con un esito comunque drammatico. Perché, intanto, la retorica nazionalista rende tutti i serbi “cetnici” (ultra-conservatori violenti) e tutti i croati “ustascia” (fascisti nostalgici).

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